Selve di Malano
Molto probabilmente la zona fu abitata anche in epoca pre-etrusca; può esserne la prova la presenza di resti di mura a grossi blocchi, sul fianco sinistro della valle del torrente Martelluzzo, affluente del Vezza, a monte dello sperone di Corviano.
Del contesto storico abbiamo già detto; vanno tuttavia sottolineati alcuni particolari che rendono tale zona unica.
Uno di questi è una tomba romana posta ai piedi della rociia del masso di S. Nicolao, dove esternamente è stata ricavata una piccola sepoltura recante l’epigrafe HEROS V.A. XXV Si tratterebbe, secondo Gasperini, di una forma particolare di affetto dovuta nei confronti di un servo, Heros, morto in giovane età; usanza rara nei costumi del periodo.
Altro particolare è la presenza di un “Sasso del Predicatore” (così chiamato dai locali) del tutto simile a quello dell’adieacente bosco del Serraglio; presenta in più una sfaccettatura dei lati in false pietre conce ed una sepoltura antropomorfa alla base.
Numerose sono le are votive con epigrafi perfettamente conservate, a cui indubbiamente va l’onore di essere citate:
1) Il macigno di Ancio :
Caius Anicius Luci filius …acus IIII vir Statoniae . Alpioni.. . libert.. ..cen …… C. Anicius… libertus .. PII ….. IS …. ….
2) La tomba dei Liberti nella valle del Fossetto :
Lucius Volusenus, Luci libertus, Felix Titus Annaienatius accensus patrono Annaiena Titi liberta Thais uxor
3) L'altare funerario sulla via per il masso di S.Nicolao :
D. COELIVS. D. L. ALEXANDER QVINTIA P. L. HILARA

4) Epigrafi sul masso di S.Nicolao:
HEROS
V. A. XXV
interpretazione: HEROS VIXIT ANNOS XXV
5) Epitaffio dei Liberti presso il masso di S. Nicolao :
C. VRINATIVS. C L. DAMA. IIT PIITRONIA. P. L RUFA
interpretazione:
CAIUS URINATIUS, CAI LIBERTUS, DAMA ET PETRONIA, PUBLI LIBERTA RUFA

6) Sepolcro dei Vibi nelle selve di Malano :
Q. VIBIVS. Q. F. ARN.
RUFUS
VIBIA. Q. L. ARBUSCULA
Q. VIBIUS. Q. L. FAUSTUS
interpretazione:
QUINTIUS VIBIUS, QUINTI FILIS, ARNIENSIS (tribù) RUFUS VIBIA, QUINTI LIBERTA, ARBUSCULA. QUINTUS VIBIUS, QUINTI LIBERTUS, FAUSTUS

Una menzione particolare merita il complesso di S. Nicolao. (V. D’ARCANGELI 1967-1981) La denominazione si riferisce, in maniera specifica, ad un complesso di rovine medievali, site nella parte superiore sinistra della valle del torrente Serraglio. Tali rovine comprendono, oltre a resti minori di varie costruzioni e ad una cisterna, parte delle fondamenta di una chiesa a pianta rettangolare absidata (da identificarsi con una “Ecclesia Sancti Nicolai in valle Sorana” nominata nelle antiche cronache benedettine cassiniensi) e l’imponente rudere di un edificio quadrilatero fortificato ( che dovava essere la canonica di detta chiesa, o un piccolo convento benedettino) posto su un alto masso tufaceo.
Notevole è pure un passaggio coperto, parzialmente franato, che dalla chiesa saliva all’edificio fortificato, in parte scavato nella roccia, ed in parte costruito in muratura e provvisto di strette feritoie. A pochi metri dai predetti resti, è un masso informe, nel quale è ricavato un nicchione, a guisa di arcosolio, sul cui piano è scavato un loculo. Sul fondo del nicchione medesimo sono scarse tracce di un affresco bizantineggiante, attribuibile all’alto medioevo, dalle quali, più che vedere, si può intuire il soggetto originariamente rappresentato: Cristo in Croce, circondato dalla Madonna, da S. Giovanni e da altre due figure aureolate, di cui è possibile rintracciare solo parte delle teste. Anche sulle pareti laterali e sulla volta del nicchione sono tracce di intonaco affrescato, con delle riquadrature. Ai lati ed al di sopra dell’arcosolio, il masso presenta, inoltre, varie buchette manufatte, forse per ospitare fiaccole votive.

Bibliografia
1) V. D’ARCANGELI “Monumenti archeologici ed artistici del territorio di Soriano nel Cimino e delle zone limitrofe “ 1967 – 1981
2) L. GASPERINI “Iscrizioni latine rupestri nel Lazio” vol. I Roma 1989
3) L. VITTORI “Memorie archeologico-storiche di Bomarzo” 1846
4) S. DEL LUNGO “ La toponomastica archeologica della provincia di Viterbo” 1999
5) M.P. BAGLIONE “Il territorio di Bomarzo” 1977
6) G. LAMORATTA “GAP- guida archeologica di Bomarzo” 1989
Ottobre 2005 Giovanni Lamoratta